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Saluzzo calcio


Giovedì, 09 Luglio 2020 19:08

Francesca, Responsabile Area Tecnica del progetto Saluzzo Women si presenta...

Scritto da Verano Roberto
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Francesca Mellano, Nuovo DS Saluzzo Women Francesca Mellano, Nuovo DS Saluzzo Women

In famiglia il gioco del calcio non è mai stato nuovo: spesso si seguiva questo sport alla tv, essendo mio padre tifoso della Juventus e mio fratello del Milan. In più, quando ero piccolina, mio fratello giocava nella squadra del Manta e molte volte io e la mia famiglia andavamo a vedere le sue partite al campo sportivo. È così che è nata in me la grande passione per questo sport, al punto che un giorno, all’età di otto anni, confessai ai miei genitori di volerlo provare. E pensare che l’anno prima facevo ginnastica artistica… Mia madre, subito, non fu molto entusiasta di questa scelta, ma piano piano si fece trasportare dall’appoggio di mio padre e, insieme, decisero di iscrivermi in una società calcistica. A quel tempo non c’erano squadre giovanili prettamente femminili nel circondario, così iniziai a giocare nella squadra maschile dello Junior MAVI a Verzuolo. Fortunatamente i “maschietti” con cui giocavo mi accettarono molto volentieri e continuai con loro fino all’età di 14 anni (nel frattempo la società si era unita a quella del Valle Varaita). Quando avevo 10 anni ricevetti anche una chiamata dal Toro FC, per fare un provino nella squadra femminile giovanile. Mi avrebbero anche presa! Peccato che la distanza era veramente incolmabile per una bambina di 10 anni e per i miei genitori sarebbe stato un impegno troppo gravoso (si parlava di fare 3 allenamenti alla settimana più la partita, il tutto a Torino). Quando raggiunsi l’età minima per entrare a far parte di una prima squadra femminile, mi trasferii nella società del Musiello Saluzzo: a quell’età ormai le differenze fisiche e atletiche tra maschio e femmina cominciavano a farsi notare… Giocai in questa squadra 5 anni: 3 in serie C e due in serie B. L’anno della promozione fu sicuramente il più soddisfacente! È sempre molto difficile salire di categoria in un campionato femminile, soprattutto quando la promozione è riservata soltanto alla prima classificata (come era nel nostro caso). Dopo 2 anni di serie B con il Musiello Saluzzo (nei quali ci classificammo entrambe le volte al terzo posto), feci il salto di categoria e andai a giocare nel Cuneo, in serie A. Il livello era piuttosto alto, ma riuscii a ritagliarmi un posto da titolare e a segnare il mio primo gol contro il Tavagnacco. Alla fine dell’anno calcistico raggiungemmo la salvezza, ma, purtroppo, proprio quell’anno, il titolo del Cuneo fu acquistato dalla Juventus, che rifondò la squadra da zero, confermando pochissime giocatrici (2) nella nuova rosa. Da quell’anno cambiai molte squadre, addirittura due nello stesso anno: presi quindi parte alla squadra del Luserna e poi della Juventus femminile (entrambe in serie B), l’anno seguente a quella del Pinerolo in serie C e, quest’anno, a quella del Canelli, sempre in serie C.
Un bel sipario che sono riuscita a raggiungere è anche sicuramente quello della nazionale: ho infatti preso parte a raduni e qualificazioni europee dell’Under 19 per due anni consecutivi (in cui segnai anche 3 gol complessivi nelle partite ufficiali) e a raduni dell’Under 23. Indossare la maglia azzurra è un qualcosa di davvero emozionante, credo sia il sogno di tutte le/i bambine/i appassionate/i di questo sport… All’inizio può sembra irraggiungibile, ma con il giusto impegno e la giusta volontà, nulla è impossibile!

Letto 819 volte Ultima modifica il Giovedì, 09 Luglio 2020 19:14